La Famiglia Osio da quasi 100 anni
si impegna a mantenere l’agricoltura
nel rispetto della tradizione e del paesaggio.
La natura
Monte argentario
LE OFIOLITI
Iniziò Giorgio Santi, celebre professore all’Università di Pisa nel 1798 che nel suo libro Viaggio al Monte Amiata (Firenze 1799), ricorda di aver notato nel bosco di Calagrande la presenza di massi di diaspro rosso pallido, di gabbro verde chiaro e di serpentino scuro. A partire dagli anni 1960 le rocce verdi (Ofioliti) destarono molto interesse per il fatto che queste sequenze di roccia furono ritrovate anche sui fondali oceanici in espansione.
Questa scoperta era legata all’osservazione delle bande magnetiche, parallele alla dorsale medio-atlantica ma con polarità inversa che fu interpretata nel 1963 come la prova dell’espansione del fondo oceanico e della deriva dei continenti. A Calagrande infatti le bussole, vicino alle rocce verdi, si confondono.
La flora
La flora è quella tipica della macchia maremmana, piena di cisti, ginestre, rosmarini, di asfodelo, gigli selvatici, lentischi, mirto, di Ampelodesmos Mauritanicus (volgarmente seracchio), orchidee selvatiche, pini marittimi, pini di Aleppo, cipressi e lecci, e non ultima la rara felce Phyllitis Sagittata che ama crescere proprio sulle rocce verdi.
Gli olivi secolari Leccino, Frantoiano e Moraiolo, sembrano uscire dal mare e nelle giornate di maestrale sono come onde d’argento. Quando vengono curati e amati ti compensano un olio vigoroso e saporito.
La vigna
Gli antichi terrazzamenti realizzati con muri a secco, accolgono prevalentemente il tipico vitigno locale, l’Ansonica, la Malvasia, l’Aleatico, il Granascio detta anche localmente uva di Spagna. I preziosi grappoli vengono vinificati nella vecchia, seppur modernizzata, cantina dentro casa rossa.
Hortuli Hosiani
Vermentino, Ansonica,
Hortuli Hosiani, Calagrande.
L'agrumeto
A pochi passi, tra il mare e il bosco, chiuso tra antiche mura come usava all’Argentario, trova vita l’agrumeto con le sue rare varietà di pompelmi ornamentali che sanno di resina, di mandarini profumati, di limoni e limoni cedrati, arance rosse e gialle e vanigliate.
La sorgente
Da un’esile ma perenne sorgente di acqua dolce sgorga dal bosco e viene raccolta in una peschiera tranquilla e pura.
IL LECCIO DI Suor Maria Maddalena
Vicino a questo fontanile, tra le rocce verdi, cresce un leccio monumentale sotto il quale la tradizione vuole che andasse a pregare Caterina Sordini (1779-1824), poi detta Suor Maria Maddalena della Incarnazione, che fondò a Roma, l’ancora attuale Ordine di monache contemplative dell’Adorazione perpetua del Santissimo Sacramento. Suor Maria Maddalena è stata beatificata da papa Benedetto XVI il 3 maggio 2008 e ogni anno, nella ricorrenza, arriva dal paese una pellegrinaggio di fedeli.
L’impegno della famiglia osio
Ora, come allora, la famiglia Osio si impegna a mantenere intatto il paesaggio di Calagrande continuando l’attività agricola di produzione di vino, olio e agrumi nel solco della tradizione e in armonia con la natura.